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SANTA LUCIA FILIPPINI: UNA VITA PER GLI ALTRI. A MONTEFIASCONE INAUGURATO L’ANNO GIUBILARE

MONTEFIASCONE (Viterbo) – Sono iniziati oggi, domenica 16 gennaio,  a Montefiascone e in tutta la diocesi di Viterbo, i festeggiamenti per i 350 anni dalla nascita di Santa Lucia Filippini, compatrona della Diocesi di Viterbo.
Stamattina, alle ore 10,30, il Vescovo mons. Lino Fumagalli, ha aperto la Porta Santa e inaugurato l’Anno Giubilare a Montefiascone, alla presenza delle massime autorità civili e militari. Presenti i Sindaci dei Comuni del territorio.

In occasione dello speciale Giubileo, il Papa ha concesso un particolare anno di grazia e l’apertura della Porta Santa.
È stata impartita da mons. Lino Fumagalli l’indulgenza plenaria e la benedizione ai fedeli.
Il Vescovo ha ripercorso i tratti principali della vita della Santa, una vita segnata dalla fede, dall’amore per il crocifisso, per il prossimo e per i bambini. Una vita dedicata alla fede. Santa Lucia Filippini era nata a Corneto ( Tarquinia) il 13 gennaio 1672 ed è morta a Montefiascone il 25 marzo 1732. Ha fondato la Congregazione delle Maestre Pie Filippini ed è stata tra le prime donne in Italia a fondare una scuola cristiana per l’educazione cattolica dei fanciulli. Il suo corpo è conservato nella Cripta a Montefiascone e una Sua statua in marmo si può trovare nella basilica di San Pietro a testimoniare la rilevanza del suo impegno di educatrice nella Chiesa.

Il Vescovo ha poi sottolineato l’importanza della formazione globale delle nuove generazioni. “Viviamo in un’epoca di analfabetismo religioso. Abbiamo la prima generazione di giovani non credenti, l’allontanamento delle 40enni, manca spesso la figura del padre, viviamo in un agnosticismo preoccupante. È un motivo di riflessione anche per i Sindaci presenti.” Ha detto monsignor Fumagalli durante l’omelia.

“Ci vorrebbe maggior attenzione alla famiglia, comunità di vita e d’amore, ove si forgiano le nuove generazioni e si prepara la nuova società.
Le nostre scuole dovrebbero mirare a coinvolgere le famiglie degli alunni in una crescita spirituale e morale. Spesso chiedevo ai bambini: -Da grande cosa vuoi fare? Quale famiglia vuoi formare? Temo che oggi direbbero:” Cos’è la famiglia?”.
Bisogna riscoprire la chiesa come nostra famiglia, la comunità in cui si sentono tutti attivi e partecipi.
C’è urgenza di formare comunità vive. Il 60 % dei sacerdoti della diocesi di Viterbo viene da Montefiascone grazie anche alle maestre Pie.
Importante è anche la dimensione contemplativa di Santa Lucia e la sua volontà di incontrate Dio. Gli educatori devono attrarre gli altri con rigore morale e fede. Il carisma di Lucia ci sostiene e sia da esempio per la nostra chiesa.”

ANNO GIUBILARE DI S.LUCIA FILIPPINI

1672 2022

Si aprono domenica 16 gennaio 2022 i festeggiamenti a Montefiascone, ma in tutta la diocesi, per i 350 anni dalla nascita di Santa Lucia Filippini compatrona della Diocesi di Viterbo. Nata a Corneto (oggi Tarquinia) il 13 gennaio 1672 e morta a Montefiascone il 25 marzo 1732. Una vita segnata dalla fede e dall’amore per il crocifisso che ha amato e portato come segno nella evangelizzazione ancora oggi conservato nella casa madre a Montefiascone. Ha fondato la Congregazione delle Maestre Pie Filippini ed è stata insieme a Santa Rosa Venerini (viterbese) tra le sante donne, prime in Italia, a fondare le scuole cristiane per l’educazione cattolica dei fanciulli e dei ragazzi.A Montefiascone in Cripta è conservato il suo corpo (foto), mentre una statua in marmo la troviamo in alto a sinistra appena si entra nella Basilica Vatican di San Pietro a rilevanza del suo impegno di educatrice nella Chiesa.Il Papa in occasione dello speciale Giubileo ha concesso un particolare anno di grazia e l’apertura della porta santa che il nostro Vescovo Mons. Lino Fumagalli aprirà domenica mattina a Montefiascone alle ore 10.30

NEWS

SALUTO DELLA RESPONSABILE ALL’INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO

2021-2022

Carissime

un saluto sentito e sincero a tutte voi all’inizio di questo nuovo anno. 

Sono trascorsi quasi due anni dalla data che difficilmente dimenticheremo, come non dimenticheremo tutto il tempo trascorso in isolamento a gestire, sia personalmente sia come docenti, un’emergenza mondiale senza precedenti e che ancora fa sentire prepotentemente la sua minaccia. Ho ripensato spesso in questi mesi all’importanza di tutto ciò che improvvisamente ci è mancato: le riunioni, gli incontri, i sorrisi e talvolta anche scambi accesi per migliorare la qualità della scuola, per renderla un posto migliore in cui crescere tutti assieme e in cui costruire il senso di appartenenza ad una comunità: ISTITUTO PARITARIO CATTOLICO.

Nessuno di noi immaginava che all’improvviso la propria vita personale, professionale e sociale si sarebbe interrotta per approdare ad un nuovo modo di condividersi . L’esperienza mi ha insegnato che la vita, se toglie qualcosa, aggiunge e migliora altro. Questo è quanto accaduto in questi lungo periodo. L’emergenza epidemiologica ci ha tolto gli spazi della conoscenza, dei giochi e delle chiacchierate tra amici, ci ha allontanato fisicamente, ma ci ha fatto scoprire una nuova vicinanza, fatta di idee, di emozioni e di condivisioni virtuali. Ci siamo conosciuti in modo più diretto e profondo, abbiamo dato valore a ciò che è essenziale per la nostra esistenza, anche dal punto di vista affettivo e cognitivo. La scuola ha avuto un ruolo fondamentale. Ha rivoluzionato dal basso, attraverso insegnanti, discenti, collaboratori e genitori, in un tempo brevissimo, un sistema scolastico tradizionale, declinando l’assenza in una nuova presenza. Forse mai come in questi mesi insegnanti e genitori hanno lavorato assieme e hanno collaborato non solo per l’apprendimento dei propri alunni  e dei propri figli, ma per costruire un nuovo ambiente di cooperazione educativa, una nuova socialità che mediasse tra il bisogno di partecipazione e l’obbligo di isolamento. Ne è scaturita una nuova scuola, senza muri, senza banchi e sedie, ma piena di speranza e di accompagnamento. Sicuramente la didattica a distanza non potrà mai avere, sia in termini di apprendimento sia di relazione, la significatività dell’incontro che avviene nelle aule scolastiche dove tutto muove e stimola le idee e i comportamenti. 

Eppure, in questi mesi, sono stati creati nuovi spazi di condivisione, un nuovo modo per arrivare agli alunni, per non lasciarli soli, perché continuassero ad imparare. Tutto questo difficilmente sarà dimenticato, ma ora è il momento di ripartire in un anno scolastico che si preannuncia non privo da intriganti sfide.

 I miei auguri di inizio d’anno vanno a tutti gli attori protagonisti della nostra scuola: docenti, personale ATA, membri del Consiglio d’Istituto e famiglie; agli alunni; ai nostri vicini della Scuola Secondaria 

Ai docenti e al personale tutto rivolgo un grazie per quanto già espletato e per tutto ciò che faranno nel rendere la nostra scuola una comunità che accoglie, che fa sentire tutti parte di una grande famiglia, con il desiderio di avere una disponibilità che non si limiti unicamente allo svolgimento del proprio ruolo istituzionale, ma tenda alla costruzione di una scuola di qualità in un clima relazionale collaborativo e costruttivo. 

In tutto questo la nostra guida sarà  S. Lucia Filippini della quale quest’anno ricorre il 350esimo anno dalla sua nascita e noi saremo tutte impegnate a fare uno studio approfondito, in modo particolare sulla sua forza ed efficacia educativa 

Nella scuola di Lucia, si insegna, si prega, si canta e si impara. Alle ore di scuola, seguono quelle della carità nei confronti dei piccoli e dei bisognosi. E’ una madre che si prende cura di tutti ed a tutti offre quella parola che salva. Nulla sfugge al suo sguardo, ma di più a quella fede che attinge dalla Santa messa, dalla devozione a Maria che, in lei, è forte e tenera e dal costante amore al Crocifisso che tiene, sempre, con sé. Chi la conobbe, la ricorda di bel portamento, alta e snella e soprattutto innamorata del Cristo. Intelligente, di grande fede e forte nelle contrarietà, rimase sola a guidare la recente fondazione con la forza della preghiera e quello speciale amore alla Passione del Signore. Donna sensibile e vicino alle sofferenze delle persone che incontra, sul proprio cammino.

Ecco il significato del libro che trovate sul banco, un testo che studieremo e approfondiremo assieme nel corso dell’anno.

Ora possiamo iniziare il nuovo anno nel …NOME DEL PADRE…